Tra le meraviglie spesso trascurate del Giappone, spicca un itinerario che coniuga fascino spirituale, storia antica e paesaggi marini: il giro dei Shichifukujin (七福神, “i sette dei della fortuna”) a Kamakura ed Enoshima. Questa camminata sacra non è riservata solo all’inizio dell’anno: può essere compiuta in ogni periodo, portando con sé l’intento di raccogliere benedizioni e buona sorte.

Il significato del pellegrinaggio

Lo “Shichifukujin meguri” è una tradizione in Giappone: recarsi in una serie di templi o santuari dedicati alle sette divinità benevole (tra cui Ebisu, Daikoku, Bishamonten, Fukurokuju, Hotei, Jurojin e Benzaiten). Si dice che chi visita tutti i templi possa ottenere protezione da sette disgrazie e ricevere sette fortunate benedizioni. Nel caso di Kamakura–Enoshima, il percorso è leggermente diverso: dato che la divinità Benzaiten è presente in ben due luoghi, il giro copre otto templi e santuari. L’itinerario suggerito prende avvio da Kita-Kamakura e procede in modo da abbinare la visita spirituale con la scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico della zona.

TAPPA DOPO TAPPA: GLI OTTO LUOGHI SACRI

Un viaggio spirituale tra templi nascosti e santuari costieri

• Jōchi-ji (浄智寺) – Hotei
  Un tempio zen situato a pochi minuti dalla stazione di Kita-Kamakura. Nelle sue grotte si venera una piccola statua di Hotei, il dio dal grande ventre che simboleggia generosità e buonumore: si può accarezzare il ventre per ricevere fortuna.
• Tsurugaoka Hachiman-gū – “Tateage Benzaiten”
  Uno dei santuari più iconici di Kamakura, connesso alla storia della guerra e delle famiglie guerriere. All’interno del complesso sorge il piccolo santuario dedicato a Benzaiten, con bandiere bianche che richiamano le simbologie degli antichi clan Genji.
• Hōkai-ji – Bishamonten
  Situato vicino al centro di Kamakura, Hōkai-ji ospita la divinità di Bishamonten, protettore della giustizia e della vittoria.
• Myōryū-ji (妙隆寺) – Jurojin
  Tempio meno noto ma prezioso per la quiete che vi regna. Qui si trova la statua di Jurojin, dio della longevità.
• Hongaku-ji (本覚寺) – Ebisu
  Tempio legato al commercio e alla prosperità: in Giappone Ebisu è la divinità protettrice dei pescatori e dei commercianti.
• Hase-dera (長谷寺) – Daikokuten
  Tempio celebre anche per i suoi giardini e le fioriture stagionali, Hase-dera ospita il “grande Daikoku” (Daikokuten), dio della prosperità e del successo.
• Goryō Jinja (御霊神社) – Fukurokuju
  Situato in zona costiera, questo santuario venera Fukurokuju, dio della longevità, ricchezza e felicità. La struttura è suggestiva e spesso poco frequentata, offrendo momenti di silenzio e riflessione.
• Enoshima-jinja (江島神社) – Benzaiten
  Ultima tappa del pellegrinaggio, sull’isola di Enoshima, il santuario di Benzaiten è dedicato all’arte, alla fortuna e alle acque. Il sito è famoso anche per le viste panoramiche sul mare e l’atmosfera romantica.

SUGGERIMENTI PRATICI

Consigli utili per organizzare al meglio il pellegrinaggio

• Durata: il percorso è pensato per essere completato in una giornata intera, ma nulla vieta di suddividerlo in più giorni per godersi con calma le attrazioni.
• Goshuin: all’inizio del percorso è consigliato procurarsi il foglio decorativo (shikishi) su cui raccogliere i sigilli dei templi, un ricordo autentico e suggestivo.
• Orari e costi: i templi hanno orari variabili e ingressi contenuti (pochi euro). Il costo per i goshuin è in genere attorno a 300-500 yen.
• Come muoversi: l’itinerario combina tratti a piedi e treni locali, come la pittoresca linea Enoden lungo la costa.
• Quando andare: l’inizio dell’anno, i festival locali e le stagioni di fioritura (primavera e autunno) rendono l’esperienza ancora più suggestiva.

PERCHÉ VALE LA PENA

Motivi per non perdere questo itinerario tra spiritualità e bellezza

• Unire spiritualità, cultura e paesaggio: il pellegrinaggio è una lente per osservare storia, architettura buddhista e shintoista, arte sacra e natura costiera.
• Scoprire Kamakura in modo originale: oltre al celebre Grande Buddha, questo percorso invita a esplorare luoghi meno battuti dal turismo.
• Un ricordo da portare con sé: il foglio con i goshuin diventa un diario spirituale e artistico del viaggio.
• Adatto a tutti: l’itinerario è flessibile, percorribile in un giorno o suddivisibile in più tappe.